Energia rinnovabile da biomasse: come trattare gli inquinanti da combustione

Le biomasse sono un’importante fonte di energia pulita, che viene prodotta per combustione in centrali e impianti dedicati alla loro trasformazione. Definite come qualsiasi materiale organico degradabile, come legname, scarti agricoli e alimentari, coltivazioni dedicate (Direttiva Europea 2009/28/CE) - sono una delle alternative più versatili al fossile, perfettamente in linea con un modello di economia circolare basato sul recupero e sul reintegro nel ciclo produttivo dei rifiuti e degli scarti di produzione. Non sorprende dunque che si tratti di un comparto in pieno sviluppo, sebbene non esule da polemiche e delazioni.

La combustione necessaria alla conversione energetica della biomassa porta infatti alla produzione di sostanze inquinanti e composti volatili tossici, annidati nel fumo denso e scuro che non è raro vedersi levare da comignoli, canne fumarie e ciminiere industriali.

Secondo i dati Terna, società che gestisce la rete elettrica in Italia, a giugno 2023 l’energia sostenibile ha contribuito per il 44,3% alla domanda complessiva nazionale. Il settore dell’idroelettrico resta in testa, seguito a ruota da fotovoltaico ed eolico, ed aumenta il contributo delle biomasse, che risultano aver pesato per circa il 12% sull’ammontare complessivo di kWh prodotti da fonti rinnovabili.

Negli ultimi anni, l’interesse per le biomasse come fonte di approvvigionamento energetico, è stato risvegliato dalle questioni legate alla sostenibilità ambientale ed economica dei combustibili fossili; questioni che riguardano tanto la disponibilità limitata dei giacimenti, quanto la loro distribuzione sul pianeta. Le biomasse favoriscono infatti la decarbonizzazione energetica e incidono in modo parziale sui livelli di gas serra rilasciati nell’atmosfera, in quanto la quantità di anidride carbonica sprigionata durante i processi di combustione e trasformazione è minore rispetto al fossile; pari alla quantità di CO₂ contenuta in origine nella materia prima, è mediamente riassorbile all’interno di un ordinario ciclo di fotosintesi.

Tuttavia – come sottolineato in precedenza – per ridurre al minimo il rischio di danni ambientali, la lavorazione della biomassa deve avvenire in centrali termoelettriche o in impianti industriali dedicati, dotati delle tecnologie necessarie a gestire la trasformazione della materia organica in energia, e il trattamento dei fumi inquinanti sprigionati dalla combustione

DA TAMA AERNOVA UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA PER IL TRATTAMENTO DI FUMI E POLVERI INQUINANTI

L’energia termica ed elettrica ricavata dalle biomasse può essere sfruttata in vari processi, che spaziano dall’autoconsumo alla produzione di biocarburanti di ultima generazione. In Italia si hanno circa 2700 impianti a biomassa attivi (dati Terna, 2023), concentrati soprattutto tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Diverse industrie di piccole e medie dimensioni hanno inserito questa tipologia di impianti nelle strategie da adottare per limitare i costi dell’energia, contribuire alla transizione ecologica ed allinearsi alle direttive espresse dalla comunità scientifica internazionale.

Per essere autorizzati a norma di legge, tutti gli impianti a biomassa, indipendentemente dalle loro dimensioni, devono essere dotati di sistemi per limitare l’immissione nell’atmosfera di inquinanti, quali composti organici volatili e polveri nocive, tra cui si annovera il temibile perticolato (PM).

Le soluzioni TAMA AERNOVA specifiche per il settore delle biomasse possono risolvere molte delle criticità associate al loro impiego su scala industriale. Grazie all’intervento dello staff ingegneristico che rende disponibile ed apprezzabile la migliore tecnologia applicabile, la nostra azienda è in grado di offrire soluzioni che spaziano dal singolo componente alla progettazione dell’intera linea di trattamento fumi, completa di cicloni, filtri e sistemi per la riduzione dei gas acidi.

Il fumo entra prima nel ciclone separatore che, sfruttando accelerazione e forza centrifiuga, separa aria e particelle, riducendo il quantitativo di polveri circolanti e proteggendo il filtro da carichi residuali eccessivi. Filtri a maniche, a cartucce metalliche e candele montati a valle del sistema, sono configurati in base allo specifico impegno in termini di volumi del flusso, temperatura, quantità e dimensioni delle polveri, e prevedono l’utilizzo di materiali costruttivi specifici in relazione agli inquinanti da trattare.

La pulizia degli elementi filtranti è gestita mediante la lettura della perdita di carico, operazione che favorisce un minor consumo di aria compressa e una maggiore durata degli elementi stessi – entrambi fattori che si traducono in risparmio, ritardando l’obsolescenza del prodotto e riducendo la spesa per l’energia elettrica che alimenta la linea.

I sistemi di inertizzazione DeSOₓ (desolforazione) e DeNOₓ (denitrificazione), attraverso l’additivazione di sostanze basiche quali calce idrata, bicarbonato di sodio, carboni attivi e urea/ammoniaca, permettono la riduzione dei gas acidi generati durante i processi di combustione e l’abbattimento dei metalli pesanti.

I sistemi TAMA AERNOVA sono dunque pensati per ottimizzare l’intero processo e ridurre al minimo l’impatto degli inquinanti ambientali, ribadendo l’interesse e l’impegno della nostra azienda per un mondo più sostenibile, responsabile e attento.

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