Elettrofiltro: che cos’è, a cosa serve e come funziona?

L’elettrofiltro

Tra tutte le tecnologie di filtrazione esistenti, quella relativa all'elettrofiltro, o filtro elettrostatico, è sicuramente la più:

  • Misteriosa;
  • Appassionante;
  • Versatile;
  • Amata/odiata;
  • Professionale.

Marco Grassi, Vice Presidente TAMA AERNOVA SPA

Il filtro elettrostatico, definito più semplicemente elettrofiltro, è una delle prime vere tecnologie relative alla filtrazione dell'aria apparse nell'età dell’industrializzazione moderna.

Questa tecnologia, nata in America, è stata impiegata fin da subito nelle operazioni di filtrazione delle polveri provenienti da processi industriali “critici”, quali inceneritori, produzione del vetro, combustione in genere, cementifici ecc. Infatti, per queste applicazioni ad alte temperature (che possono anche superare i 250-350 °C) non era possibile effettuare una filtrazione utilizzando i filtri a tessuto e/o meccanici, e si rendeva quindi necessaria una soluzione nuova e alternativa.

MISTERIOSO

A parere di molti, l’elettrofiltro è un filtro misterioso: trattiene particelle PM1-PM2,5 eppure guardandolo frontalmente ci si può vedere attraverso. Quando è in funzione, si vedono i fumi entrare ma non si vedono uscire…

APPASSIONANTE

La tecnologia dell’elettrofiltro è ciò che appassiona di più. Si tratta di una tecnologia semplice ma allo stesso tempo impegnativa da dimensionare. I principi tecnici che interagiscono sulla filtrazione sono molti e complessi.

Il principio di funzionamento è il seguente: si caricano degli elettrodi ad alta tensione (fili metallici o punte seghettate). Questi elettrodi sono interposti tra piastre e/o tubi metallici messi a massa. La carica degli elettrodi in corrente continua può essere positiva o negativa e serve per creare un “vento ionizzante” tra ionizzatore e captatore. Gli ioni con carica elettrica investono le particelle caricandole con una carica (positiva o negativa) e creando quindi un differenziale di potenziale tra la particella e le piastre o tubi che sono a massa. Le particelle precipitano quindi sulla piastra/tubo metallico, che le capta.

Le tensioni sono in corrente continua e partono da 5.000 Volt per arrivare anche a 100.000 Volt, a seconda del campo di applicazione e della tipologia di elettrofiltro.

VERSATILITÀ

La tecnologia elettrostatica, applicata alla filtrazione, è considerabile come la più versatile in assoluto.

L’elettrofiltro, non a caso, ha innumerevoli applicazioni nel settore industriale: partendo dalla filtrazione di nebbie oleose, fumi plastici e fumi di vulcanizzazione sino ad arrivare ai processi di combustione termica.

Inoltre, molto diffusa oggi è la filtrazione ambientale delle polveri in sospensione negli stabilimenti, per ottenere un ambiente sempre sano e sicuro.

Le dimensioni e le prestazioni di un elettrofiltro possono variare da 1.000 m3/h per applicazioni localizzate (machine to machine) sino ad applicazioni centralizzate da 50.000 m3/h e oltre.

Dal settore industriale meccanico si passa al settore dei cementifici e della produzione del vetro, dove i fumi arrivano a temperature elevate (oltre i 250 °C) e con carichi di polvere importanti (100-200 Kg/h).

La combustione è un campo di applicazione molto diffuso; ma in questi ultimi anni ha assunto sempre maggiore importanza anche il campo delle centrali termiche di bassa potenza (al di sotto del MW).

AMORE e ODIO

L’elettrofiltro è un sistema amato e odiato al tempo stesso. Quando si ha un confronto tecnico si hanno pareri molto discordanti: per alcuni è un filtro eccezionale, mentre per altri è una tecnologia da utilizzare solo quando si è “costretti”.

Perché questo contrasto? 

La ragione è molto semplice. Si tratta infatti di un filtro tecnologicamente molto evoluto, per il quale occorre una corretta formazione, in modo tale da installarlo, utilizzarlo e assisterlo al meglio.

Sino a quando il filtro ha la corretta alta tensione, il suo funzionamento è sempre molto efficiente; ma nel momento in cui l’alta tensione viene a mancare, l’azione di filtrazione si annulla totalmente. 

Non ci sono vie di mezzo: l’elettrofiltro filtra efficacemente o non lo fa affatto.

PROFESSIONALE

Questo determina, da parte di chi lo propone e di chi lo utilizza, un approccio molto professionale. Infatti, sono diverse le operazioni che occorre eseguire in modo corretto:

  • Studio dell’applicazione;
  • Posizionamento e installazione;
  • Controllo di check up periodico;
  • Manutenzione periodica corretta.

Tutte queste attività devono essere eseguite da personale adeguatamente formato.

Tama Aernova

Tama Aernova S.p.A. ha un'esperienza progettuale e produttiva trentennale sulla filtrazione elettrostatica. Nel suo staff annovera tecnici progettisti di alto livello, un service efficiente e una consulenza tecnico-commerciale in grado di eseguire le corrette applicazioni e la gestione nel tempo del Cliente.

L'offerta tecnico-economica dei filtri elettrostatici Tama Aernova è tra le più ampie e complete presenti sul mercato europeo:

  • Gruppi plug and play per il settore delle macchine utensili, con filtri che si posizionano al di sopra a fianco delle macchine utensili e dei centri di lavoro (ANTARESEXPLORER);
  • Unità filtranti per impianti centralizzati da 2.000 a 48.000 m3/h come produzione di serie (AR);
  • Unità elettrostatiche autolavanti dove i costi di manutenzione risultino eccessivamente gravosi (AL);
  • Elettrostatici per combustione biomassa (ESP).

La mission di Tama Aernova è quella di dare le corrette soluzioni applicative per una giusta risoluzione dei problemi di inquinamento dell’aria, proponendosi non solo come fornitore ma anche e soprattutto come partner.

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